Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 20 ottobre 2009 Due nuove proposte di legge in materia di “disciplina e promozione delle attività sportive” e di “percorsi ciclabili e ciclopedonali” sono state depositate oggi in Consiglio provinciale da Roberto Bombarda del Gruppo Verdi e Democratici del Trentino. Si tratta di due iniziative per certi versi collegate e che hanno in comune l’aggiornamento di due leggi varate rispettivamente nel 1990 e nel 1988 (dunque assai datate per quanto riguarda l’ordinamento provinciale), il coinvolgimento del volontariato, l’attenzione alla salute dei cittadini, alla tutela dell’ambiente ed al risparmio energetico. Allargare il quadro degli interessi, coinvolgere maggiormente nell’attività sportiva i giovani, anche a prescindere dal mero agonismo, rendere più partecipata la gestione delle risorse pubbliche: questi gli scopi della proposta di legge sullo sport che, a distanza ormai di quasi vent’anni dalla legge fondamentale del 1990, intende ora dare un contributo per un dibattito ed un confronto a tutto campo per un adeguamento della normativa ad esigenze che col tempo si sono evolute e modificate. Il nuovo disegno di legge riprende il lavoro svolto da Iva Berasi all’epoca della sua guida dell’assessorato provinciale, lavoro non più riproposto dalla Giunta all’avvio della XIV legislatura. “E’ ormai elemento acquisito del sentire comune che l’attività sportiva è componente essenziale per la formazione delle nuove generazioni, per la crescita sociale e per il miglioramento della qualità della vita di tutte le persone, valorizzando le pari opportunità di genere”, scrive Roberto Bombarda. Per questo la proposta intende rafforzare la promozione dell’attività sportiva non tanto – o meglio non solo – in ambito agonistico, ma con un occhio di riguardo ad una crescita equilibrata, nel rispetto dell’ambiente naturale, “valorizzandone il ruolo di strumento essenziale di educazione, di prevenzione della salute e di tutela psicofisica del cittadino, di incontro e dialogo tra i popoli”. Questi obiettivi strategici, troveranno un momento di coordinamento e di confronto per la loro implementazione concreta nel lavoro della Consulta provinciale per lo sport. La Consulta – organo tecnico-consultivo della Giunta provinciale – raccogliendo attraverso i propri componenti le istanze del mondo sportivo avrà essenzialmente il compito di formulare concrete proposte di intervento alla Giunta provinciale. Per una maggior conoscenza dell’articolazione e della dimensione del movimento sportivo, si prevede l’istituzione di un albo provinciale delle società ed associazioni sportive. La proposta di legge disciplina le modalità di finanziamento delle strutture e delle attività sportive, comprese le opere per le manifestazioni internazionali ed inoltre la realizzazione della “Casa dello sport”, edificio che dovrebbe riunire fisicamente tutte le “attività di sportello” e favorire così i rapporti fra le numerose federazioni sportive, le associazioni e gli operatori del mondo dello sport. Propone inoltre che attraverso un premio annuale ed appositi assegni, la Provincia sostenga atleti e società che sopportano costi non indifferenti per poter competere sul piano nazionale ed internazionale, contribuendo a diffondere nel mondo una immagine positiva del Trentino. Analogamente a quanto ormai accade in molti altri corpi che svolgono funzioni di interesse pubblico, è previsto un apposito stanziamento per favorire la nascita di un Gruppo sportivo del Vigili del fuoco, al quale potranno fare riferimento atleti riconosciuti idonei, non solo in ambito strettamente competitivo, ma anche per contribuire ad una più completa formazione fisica ed atletica degli stessi membri del corpo. La nuova proposta intende infine prevenire gli incidenti sportivi. Ma anche garantire un sostegno, attraverso un fondo appositamente costituito, ad atleti residenti in Provincia, vittime di incidenti sportivi. Tale fondo dovrebbe anzitutto aiutare chi non ha beneficiato di copertura assicurativa adeguata o comunque versa in situazioni per le quali sia indispensabile un sostegno da parte della comunità. Il secondo disegno di legge si preoccupa invece di proporre una rivisitazione di una norma che nel corso dei suoi oltre vent’anni di vita – è infatti datata 1988 - è stata aggiornata solo con modestissimi interventi su questioni che hanno interessato essenzialmente adeguamenti alla disciplina sulle strade (distanze stradali) ed all’assunzione di oneri di manutenzione. La proposta parte dal lavoro svolto dalla Provincia negli ultimi due decenni, nonché dal generale apprezzamento della comunità trentina e dei turisti per le numerose piste ciclabili già disponibili, utilizzate da persone di ogni età e genere. Tenendo conto delle indicazioni del piano urbanistico provinciale e del piano provinciale della mobilità, per Roberto Bombarda la Provincia dovrebbe ulteriormente impegnarsi “a promuovere la mobilità ciclistica, per favorire l'intermodalità e la migliore fruizione del territorio, garantire lo sviluppo in sicurezza dell'uso della bicicletta in ambito urbano ed extraurbano, migliorare le condizioni dell'ambiente e riqualificare gli spazi urbani, contribuendo al decongestionamento del traffico ed alla riduzione dei consumi energetici”. Strumento principale della norma dovrebbe essere il piano approvato annualmente dalla Giunta provinciale, che individua i percorsi ciclabili e ciclopedonali da realizzare, i tempi e le modalità di realizzazione. Nella fase di elaborazione del piano dovrebbero essere consultati gli enti locali e le associazioni che promuovono l'uso della bicicletta. Il piano stabilisce i criteri di priorità, favorendo gli interventi in aree urbane o in zone ad alta concentrazione di traffico veicolare, per favorire la sua decongestione attraverso l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo. Individua inoltre i percorsi ciclabili e ciclopedonali o i singoli tronchi realizzati direttamente dalla Provincia e i relativi costi; prevede la realizzazione delle infrastrutture connesse, fra cui, in particolare, punti di ristoro, parcheggi attrezzati e altre strutture per garantire l'intermodalità fra biciclette e mezzi di trasporto pubblico, anche in collaborazione con i soggetti che gestiscono i servizi di trasporto pubblico. La proposta di legge prevede anche puntuali modifiche alle leggi sull’urbanistica e sull’edilizia abitativa, al fine di favorire la predisposizione in ogni parcheggio ed in ogni edificio di idonei luoghi per il ricovero delle biciclette. |
ROBERTO
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